Un’altra cittadella: dei teatri («La Repubblica»)
Riaprire il Teatro Niccolini dopo quindici anni. E riaprirlo dando vita ad una cittadella del teatro tra il Niccolini e la Pergola.
La riapertura del Niccolini dopo 15 anni di chiusura. Il sindaco Matteo Renzi incontra a Roma il sottosegretario Gianni Letta e decolla il progetto Niccolini. Il clima è positivo
Il sindaco Matteo Renzi incontra a Roma il sottosegretario Gianni Letta e, in attesa che la discussione sulla legge speciale vada oltre la fase “interlocutoria”, decolla adesso il progetto Niccolini. Un progetto da finanziare dal basso e dall’alto: da una parte l’Ente Cassa, che col suo presidente Michele Gremigni era ieri all’incontro, dall’altra il governo al quale il Comune chiede impegni precisi.
Oltre a Letta (nella foto), Renzi e Gremigni, all’incontro c’erano del resto anche Salvatore Nastasi, capo di gabinetto del ministro dei beni culturali Bondi, il manager della Pergola Marco Giorgetti e il presidente nazionale dell’Ente teatri (Eti) Giuseppe Ferrazza. E tutti hanno discusso a lungo su come arrivare alla riapertura del Niccolini, rilevato qualche anno fa dall’editore Mauro Pagliai. L’idea potrebbe essere quella, già emersa un paio d’anni fa, di specializzare il Teatro Niccolini in eventi culturali, presentazione di libri e spettacoli da camera. Il tutto coordinato e diretto dalla Pergola, primo teatro della città.
Ci vorrà ancora un po’ prima di conoscere il progetto di legge speciale per Firenze. Il Comune fa sapere che la discussione si sta svolgendo in clima “molto buono”, soprattutto dopo il colloqui tra il sindaco Renzi e il sottosegretario Paolo Bonaiuti, che il primo maggio scorso era a Palazzo Vecchio per consegnare la stella al merito per il lavoro. Non c’è però ancora un testo, sul tavolo degli approfondimenti. Si sta ancora discutendo dell’impianto generale, di cosa deve regolamentare la legge speciale. Durante l’incontro dei parlamentari con lo stessi Renzi, nei giorni scorsi si è anche ipotizzata la possibilità di reintrodurre con la legge speciale quella autonomia che il decreto Bondi ha di fatto negato al Maggio musicale. Ma si tratta di un’ipotesi ritenuta remota anche da Palazzo Vecchio.