Teatro Niccolini

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31

Gennaio
27 febbraio 2022

L’acqua cheta

La Compagnia delle Seggiole
di

Augusto Novelli
con

La Compagnia delle Seggiole
cast

Fabio Baronti, Sabrina Tinalli, Carolina Pezzini, Beatrice Faldi, Luca Cartocci, Andrea Nucci, Andrea Nannelli, Claudio Spaggiari, Marcello Allegrini, Brenda Potenza, Giovanna Calamai, Anna Collazzo

costumi

Giancarlo Mancini
direttore di scena

Roberto Benvenuti
regia

Claudio Spaggiari
foto di scena

Filippo Manzini

LA DATA DEL 2 GENNAIO VIENE RECUPERATA DOMENICA 27 FEBBRAIO ALLE 16.00

Commedia brillantissima in tre atti
di Augusto Novelli

L’ACQUA CHETA è da ritenersi il capolavoro di Augusto Novelli, senza dubbio la commedia più conosciuta e più rappresentata nei teatri di tutta l’Italia del vernacolo fiorentino. Fu messa in scena per la prima volta al Teatro Alfieri di Firenze nel Gennaio del 1908 e fu replicata per 26 sere consecutive, dando il via alla rinascita del teatro dialettale fiorentino che fino ad allora era rimasto come fuoco sotto la cenere. Nel 2008 è stato celebrato il centenario del debutto.

L’ACQUA CHETA ha festeggiato 100 anni, infatti nella notte di capodanno del 1908 al teatro Alfieri di Firenze si festeggiava con un banchetto il grande attore Andrea (Dreino) Niccòli che si preparava a partire in America con la sua compagnia per una tournée. Il commediografo Augusto Novelli che si trovava a passare di là fu invitato sul palco a parlare e riuscì a persuadere l’attore a tentare la fortuna con un nuovo progetto teatrale: una commedia che portasse in America il teatro popolare in vernacolo, impegnandosi a scrivere un atto prima della partenza della compagnia. La commedia, in tre atti, debuttò il 29 gennaio, con il titolo “L’acqua cheta”. Fu un successo clamoroso, travolgente.

Da allora la commedia ha avuto innumerevoli rappresentazioni, sia come lavoro in prosa, sia come operetta (l’adattamento musicale di Giuseppe Pietri è del 1920) e nel corso della sua storia sulla scena ha subito un’evoluzione che ne ha modificato notevolmente la forma, il linguaggio e la stessa gerarchia dei personaggi.

Confermando le intenzioni del Novelli che voleva realizzare attraverso essa la propria idea di teatro popolare, il pubblico e le compagnie che nel corso degli anni l’hanno messa in scena l’hanno fatta propria intervenendo sul testo, sulle scene e sui personaggi con tagli e aggiunte nate dall’improvvisazione degli attori e dal gradimento del pubblico, trattandola di fatto come un prodotto di cultura orale. Nella pratica teatrale oggi non esiste una sola “Acqua Cheta” ma tante e diverse. E come con ogni lavoro di cultura popolare ci troviamo di fronte da un lato a un gran numero di varianti che la rendono proteiforme, dall’altro a delle consuetudini nella rappresentazione delle singole scene così note ed amate dal pubblico che, per quanto non siano “scritte”, non è privo di rischi intervenire su di esse per modificarle o rinnovarle.

Alla luce di queste considerazioni questa commedia così leggera ci appare carica di sensi diversi, ma soprattutto ci sembra averne uno su tutti: quello di rappresentare per i fiorentini- e forse anche per i non fiorentini- quella Firenze (com’era bella….) che hanno conosciuto o di cui hanno sentito raccontare, che esisteva “prima”. Prima dei turisti, prima dell’alluvione, prima della grande guerra… in ogni caso “prima” di un qualche disastro che le ha cambiato i connotati.

luogo

Sala teatro
durata

90 minuti