Polistampa compra il Niccolini «Il teatro riaprirà entro il 2008» («Metropoli»)
Una cifra top secret, ma sicuramente di molti milioni di euro, per l’aquisto di uno dei teatri simbolo di Firenze. A staccare l’assegno Mauro Pagliai, fondatore e direttore della casa editrice fiorentina Polistampa, che ha rilevato dalla famiglia Ghezzi l’immobile di via Ricasoli dove si trova lo storico Niccolini, chiuso dal 1995 e abbandonato all’incuria.
Il più antico teatro della città. Ha accolto fra glia ltri Bene, Bergman, Gassman e Cecchi. Una rinascita doverosa per il più antico teatro di Firenze, creato nel 1652, ancora prima della Pergola, che ha ospitato spettacoli di Ingmar Bergman, del gruppo del Living Theater, e fra gli anni settanta e ottanta la stagione di prosa del tetaro Stabile di Firenze, è stata la «casa» di paolo Poli, il palcoscenico dove Carlo Cecchi ha realizzato gli spettacoli più applauiditi e dove Carmelo Bene commosse un pubblico gremitissimo recitando Leopardi. «Quello del Niccolini era un immobile diviso fra vari eredi della famiglia Ghezzi – spiega Antonio Pagliai, figlio del fondatore di Polistampa – che mio padre si è trovato ad acquistare quasi per caso; però si è subito convinto dell’opportunità di rilanciare una sala storica per la cultura italiana».
«Ospiterà anche un centro culturale, una libreria e un caffè, per attrarre il turismo dall’Italia e dall’estero. Nei progetti di Pagliai entro il 2008 il Teatro Niccolini diventerà un centro culturale polivalente dedicato alla cultura europea dove, accanto alla stagione teatrale, troveranno spazio mostre, convegni, una libreria e un caffè letterario, naturale proseguimento dell’intensa attività editoriale di Polistampa. «Il teatro – prosegue Pagliai – è chiuso da ben dieci anni, e necessita di immediati lavori di ristrutturazione per il suo stato fatiscente. Contiamo di arrivare a 500 posti fra platea e plachi, di rimettere in piedi una stagione teatrale creando però al tempo stesso altre iniziative, senza comunque snaturare la sua essenza teatrale. Puntiamo al rilancio complessivo di questa struttura facendone un centro culturale che coniughi l’attività teatrale con altre, per eseritare un richiamo sul turismo culturale italiano ma anche straniero. Speriamo di poterlo fare entro il 2008, anche se fra permessi e pareri degli uffici tecnici l’impresa è impegnativa». Il teatro, che fino ai primi dl Novecento si chiamava Teatro del Cocomero come il nome antico della via in cui si trova, ha una lunga storia alle spalle. Costruito da Niccolò degli Ughi ci furono rappresentate tragedie e commedie classiche. Conosciuto anche come teatro degli Infocati, dalla compagnia di attori che ci svolgevano le rappresentazioni, nel 1861 acquistò la denominazione di Teatro Niccolini in onore a Giovan Battista Niccolini, grande tragediografo fiorentino scomparso quell’anno.