Teatro Niccolini

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Teatro Niccolini

Ci Vorranno due anni per i lavori di ristrutturazione del teatro, chiuso dal 1995
La proprietà passa a Mauro Pagliai, che assicura una nuova stagione

FIRENZE – Una pagina di cultura fiorentina potrebbe tornare a riaprirsi quando ormai nessuno ci credeva più. Il più antico teatro di Firenze, lo storico Niccolini di via Ricasoli, dagli stretti corridoi e dai palchi di legno, chiuso ormai dal novembre 1995, è stato acquistato dall’imprenditore fiorentino Mauro Pagliai, titolare della casa editrice Polistampa, che lo ha rilevato dai precedenti proprietari, la famiglia Ghezzi. Conosciuto fino a oggi come editore e organizzatore di eventi culturali, spiega una nota, Pagliai intende trasformare in due anni la struttura in un centro culturale polivalente dedicato alla cultura europea dove, accanto alla stagione teatrale, troveranno spazio mostre, convegni, una libreria e un caffè letterario.
Il Niccolini, edificio di enorme interesse storico e architettonico, già Teatro del Cocomero, è uno dei primi esempi di teatro all’italiana, ancora dotato dell’originale struttura lignea settecentesca. Fu costruito nel 1652, ancor prima della Pergola, e inaugurato nel 1658. Ha ospitato la stagione di prosa del teatro Stabile di Firenze, è stata la “casa” di Paolo Poli, il palcoscenico dove Carlo Cecchi ha realizzato gli spettacoli più applauditi e dove Carmelo Bene commosse un pubblico gremitissimo recitando Leopardi.
Pagliai conta di compiere entro il 2008 tutte le opere necessarie per la ristrutturazione e l’adeguamento dell’edificio. “Si tratta di una vicenda che a dire il vero è nata quasi per caso – spiega il figlio del nuovo proprietario, Antonio Pagliai – o forse meglio per destino. Mio padre stava cercando spazi di altro genere e invece alla fine si è ritrovato a compiere questo passo, forse anche con un po’ di giusta incoscienza”.
Una nuova avventura, dunque, per un personaggio che attraverso l’editoria in questi ultimi anni si è legato strettamente al mondo dell’arte e della cultura, ed oggi sbarca nel complesso mondo del teatro. “Ma visto che per compiere i lavori di ristrutturazione ci vorranno almeno due anni – prosegue Antonio Pagliai – ho consigliato a mio padre di non preoccuparsi per il momento di problemi come la programmazione. Quel che tuttavia è certo è che siamo pronti e determinati a riaprire il teatro e a dare il via ad una vera e propria stagione”.