Botta e risposta con Marco Giorgetti, direttore del Teatro della Toscana («InformacittàFirenze»)
Questi spazi che rientrano nella gestione della Fondazione del Teatro della Toscana sono caratterizzati per percorsi e identità diverse che fanno parte di un’unica entità
Quali sono le caratteristiche di ognuna delle quattro anime del Teatro della Toscana?
Questi spazi che rientrano nella gestione della Fondazione del Teatro della Toscana sono caratterizzati per percorsi e identità diverse che fanno parte di un’unica entità. La Pergola rappresenta il grande teatro popolare con l’offerta del teatro tradizionale, il Niccolini ospita gran parte delle nostre produzioni qualificate e qualche evento con lunga tenitura, il Teatro Studio di Scandicci, continuando al sua storia iniziata con il lavoro di Giancarlo Cauteruccio, si caratterizza per l’innovazione e come spazio dedicato ai laboratori, infine il Teatro Era di Pontedera diventa un luogo di sintesi dove ci sono offerte di teatro di tradizione e di nuovi linguaggi.
Quest’anno le produzioni sono tantissime. Ce n’è qualcuna in particolare da non perdere?
Sono tutte importantissime, segnalo la produzione con cui apriamo la stagione del Niccolini, cioè L’uomo con il fiore in bocca di Lavia che realizza pienamente il percorso produttivo progettuale che ci siamo dati come obiettivo in questi anni perché è un progetto che coinvolge tutto l’apparato lavorativo del teatro. Ricordo anche Il nuovo spettacolo su Raffaele Viviani con Massimo Ranieri diretto da Scaparro, l’Edipo di Glauco Mauri e Roberto Sturno.
Quali sono i tantissimi Progetti Speciali?
Tra i vari progetti speciali c’è il ritorno del grande teatro internazionale, gli spettacoli per la famiglia nel periodo delle feste natalizie, quelli in occasione del 50esimo anniversario dell’alluvione e quest’anno c’è anche la sezione Attori allo specchio dislocata al Saloncino in cui i protagonisti, da Gianluca Guidi a Carlo Cecchi, si cimentano in vere e proprie prove d’attore. Un altro elemento importante del Teatro Nazionale è la formazione, che su Firenze ha due rami quello del Centro di Avviamento all’Espressione Orazio Costa e la Bottega di Favino. Due esperienze diverse, un ampliamento e un perfezionamento, per offrire su Firenze una duplice opportunità di crescita e formazione gratuita. Il percorso in Oltrarno riguarda il perfezionamento con insegnanti internazionali ed è coordinato da Pierfrancesco Favino.