Niccolini aperto da mattina a sera («Il Corriere di Firenze»)
Progetti ambiziosi per Mauro Pagliai, nuovo proprietario della gloriosa sala di via Ricasoli
Nel 2008 potrebbe rialzarsi il sipario dello storico teatro
Una pagina di storia sta per riaprirsi nel centro storico di Firenze, il glorioso e compianto Teatro Niccolini, già del Cocomero, recentemente acquistato dall’editore Mauro Pagliai dopo una breve trattativa con la vecchia proprietaria, la famiglia Ghezzi.
L’antica sala, di straordinario interesse architettonico, tra i primi esempi di teatro all’italiana, con palchi disposti a ferro di cavallo su una struttura lignea, conservata quasi integra nel tempo, sta dunque per essere restituita alla sua città, in una veste tutta nuova, non più solo luogo di spettacolo ma centro culturale a trecentosessanta gradi, aperto dalla mattina e fin’oltre l’orario di rappresentazione. Questo il progetto del patron di Polistampa, che intende portare in via Ricasoli la sede stessa della casa editrice, attualmente in via Santa Maria. Un progetto ambizioso che non spaventa il suo fautore, che sornione dichiara di aver colto un’occasione presentatasi quasi per caso. “Stavo cercando una nuova sede centrale, dove realizzare un centro culturale, ma non pensavo a un teatro, quand’ecco che è arrivata questa opportunità, che mi permetteva anche di fare qualcosa per la mia città, ponendo fine al lungo letargo di un luogo tanto amato e importante per i fiorentini”.
Ovviamente il Niccolini avrà una sua stagione teatrale, prevalentemente basata sulla prosa, ma quanto a una eventuale direzione artistica, i tempi non sembrano ancora maturi. “Navigo a vista – rivela Pagliai – non amo programmare e mi piace affrontare le questioni al momento che si presentano, come faceva Annibale, che non pianificava mai le sue battaglie. Lui non è mai arrivato a Roma, ma io so bene qual è il mio obiettivo e sono sicuro di realizzarlo”.
Intanto una data già viene ipotizzata. Il sipario potrebbe alzarsi nel 2008, al termine dei complessi lavori di restauro, affidati all’architetto Andrè Benaim, e forse già da prima saranno inaugurati i nuovi locali al piano terra, dove dovrebbero trovare posto il caffè e la libreria. Per ora dunque niente brindisi, il teatro insegna ad essere scaramantici, ma mentre il nuovo proprietario accompagna in sala la stampa, attraverso l’imponente scalone, la commozione è forte, per quel teatro dove chi scrive, ancora bambino, assistette al suo primo spettacolo, nel palco 12 con mamma e babbo. In scena Paola Borboni. Ben ritrovato, vecchio caro Niccolini.